domenica 2 settembre 2012

Vonnegut prima di Vonnegut: "Baci da 100 dollari"

Jackson Pollock "Number 8"

Quando un grande (o grandissimo in questo caso) scrittore muore, in genere succedono due cose: la prima è che vengono ripubblicati tutti i suoi libri in modo che chi non lo conosce possa scoprirlo; la seconda è che gli eredi dell'artista frugano nei suoi cassetti e ne traggono una serie di inediti che vengono dati alle stampe fidando che la rinnovata celebrità del caro estinto li farà vendere. Anche se entrambe queste cose sono successe (in modo molto discreto e rispettoso, per la verità) per Kurt Vonnegut, “Baci da 100 dollari” non appartiene a nessuna delle categorie di cui sopra.
Si tratta infatti di una raccolta di racconti pubblicati da riviste Americane come Collier's, Ladies' Home Journal e The Saturday Evening Post negli anni del dopo guerra. Una specie di prequel a quella che sarebbe stata una delle opere più sconvolgenti e meravigliose della letteratura contemporanea.

Prima di frantumare il tempo e riuscire ad elaborare (senza poterlo mai esaurire, ahimè) il dolore della guerra, prima di Tralfamadore, e degli Infundibuli Cronosinclastici, prima di tessere trame sconcertanti e diventare un simbolo della controcultura Kurt Vonnegut scriveva racconti divertenti, tristi, popolati di personaggi bislacchi ed illuminati da una luce dolce e stramba.
Ci sono scienziati che vivono insieme a frigoriferi robot, vedove di guerra, vecchi dalla pronuncia scorretta, colleghi burloni e così via, persone che affrontano il mondo e le cose che accadono loro e che in molti casi avranno la vita cambiata dalle proprie azioni.
Storie limpide e senza trucchi o trabocchetti nel finale (una tecnica abbastanza diffusa nei racconti brevi), in cui prevale la curiosità per le reazioni umane, e per il “come va a finire”. E si srotolano quasi con dolcezza, anche quando affrontano argomenti dolorosi e creano tensioni a cui è difficile non partecipare. In “Ruth” ad esempio, una giovane donna, incinta, che ha appena perso il marito, si trova ad affrontare una suocera morbosa che vive nel ricordo del figlio e vuole perpetuarlo a modo suo; “La voce del denaro” e “Gli imbroglioni” pongono questioni morali a cui lo scrittore dà una risposta ottimista e fiduciosa nell'uomo.
Non tutto va liscio, ed a volte l'esito delude, come in “Tango”, un racconto condotto sul filo di una brillante sicumera tipicamente Vonneguttiana, ma abbastanza sconclusionato, senza un senso profondo né un vero finale; “Spegniti breve candela” è l'unica storia a ricorrere al finale a sorpresa di cui parlavo all'inizio, ma è tanto prevedibile che la sorpresa non c'è.
In generale comunque, il bersaglio è centrato: tra i racconti migliori “Con la mano sull'accelleratore” e “Baci da 100 dollari” in cui le vittime di atteggiamenti comuni e fastidiosi dell'uomo medio, di piccoli velenosi soprusi quotidiani, reagiscono e si difendono. Questa “sistemazione dei torti” è un elemento importante di queste storie in cui c'è ancora la speranza (o forse il disperato desiderio) che le cose, se tutti s'impegnano, possano migliorare, un sentimento che si tramuterà in amarezza e rassegnazione per l'incorreggibilità e del genere umano.

Anche se questo non è il Vonnegut che la maggior parte del pubblico conosce, sotto la superficie dei racconti dalla struttura semplice e forse (dati i committenti) un po' addomesticata ribollono gli elementi ricorrenti della sua letteratura a venire: il fantastico e l'assurdo, la guerra, l'incontro tra bene e male, il destino e perfino la passione per l'arte moderna, tenuti insieme dal suo umorismo e da una sensibilità fuori dal comune.
Per chi lo ama è un ritorno alle origini che aiuta a conoscerlo meglio, ad affezionarcisi anche di più. Per chi non ha mai letto niente di suo o non ha digerito le opere più ardite è l'occasione per avvicinarsi e riavvicinarsi in maniera più “morbida” al suo lavoro.

A rendere ancor più pregevole il volume ci sono molti disegni dello stesso Vonnegut ed una bella prefazione di Dave Eggers.


(Kurt Vonnegut “Baci da 100 dollari” 2011 ISBN Edizioni)

2 commenti:

monty ha detto...

E dunque a che punto sei con la
lettura dell'opera omnia di Kurt?

Gemelle a rotelle ha detto...

A buon punto, ma mi manca ancora un pò di roba...