domenica 15 gennaio 2012

Non aprite quel cofano! Alan Bennett "La Signora nel Furgone"

Per quasi vent'anni Alan Bennett ha ospitato nel proprio cortile un furgone sgangherato in cui viveva un'anziana barbona, Miss Sheperd. Di lei, una signora decisamente fuori di testa, di opinioni politiche vicine al National Front, fanatica religiosa, dalle mille idee originali, lo scrittore ha annotato le imprese nel proprio diario. Da questi appunti ha poi tratto un programma radiofonico ed anche questo libro, che ripercorre questa convivenza fuori dalle regole.

Quando Miss Sheperd compare nei dintorni della casa di Bennett siamo alla fine degli anni 60'. Il suo furgone non cammina, ed il solo modo che ha per cambiare parcheggio è scroccare l'aiuto dei passanti e farglielo spingere fino alla prossima destinazione. Inutile dire che è lui uno dei "prescelti", e dopo qualche anno che la donna "abita" nella sua via, disturbato dai continui attacchi di vandali al furgone, decide di ospitarla nella sua casetta degli attrezzi: da lì al parcheggio del furgone nel cortile il passo è breve.
Come molte persone anziane che vivono per la strada Miss Sheperd non ha un buon carattere, non ama parlare di sè e del proprio passato (anche se a volte si fa scappare qualche particolare) ed è piuttosto stravagante. Il suo look non è fatto solo di vecchi vestiti che pietose assistenti sociali le portano e lei vaglia con ben poca gratitudine, ma anche di berretti di surplus militare, spugne per lavare i piatti utilizzate come visiere di cappelli improvvisati e stracci per la polvere uniti in bislacche gonne.

I mesi e gli anni si susseguono marcati dalle surreali conversazioni che la donna intrattiene col povero, paziente ma non succube Bennett, il quale l'accontenta quando può ma non manca di sottolineare l'incongruenza dei suoi discorsi reazionari, delle sue trovate, delle sue pretese. Miss Sheperd accarezza l'idea di mettersi in politica, di aiutare la Thatcher nella sua carriera, cerca addirittura d'intervenire nella guerra delle Malvinas.
L'esilarante (per noi) convivenza prosegue fino a quando la donna muore durante una notte nel suo amato furgone.
Inizia allora la parte più inaspettata del libro, in cui Bennett entra finalmente nel mondo di Miss Sheperd, dal quale lei stessa, pur essendo sua ospite, lo aveva sempre tenuto fuori. Comincia con lo scavo archeologico dei resti all'interno del fetentissimo furgone e si conclude con l'incontro con il fratello di Miss Sheperd: le scoperte che farà in parte smentiranno ed in parte confermeranno le classiche dicerie di tesori nascosti e amori perduti che girano nel quartiere e le daranno finalmente una terza dimensione che aveva sempre negato di vedere anche a chi le stava più vicino.
Alan Bennett si dimostra estremamente corretto ed evita accuratamente di riportare qualunque annotazione sentimentale sulla storia della sua ospite, non proprio felice: si intuisce comunque l'affetto ed il rispetto che nutriva per lei, nonostante fosse davvero strampalata e intrattabile.
Un libro di pochissime pagine in cui si concentra un'intera esistenza, utile a ricordare che dietro ogni persona, anche la più invisibile, ci sia una storia, comunque sorprendente.



3 commenti:

monty ha detto...

Suona curioso!

Gemelle a rotelle ha detto...

Se vuoi te lo presto...

monty ha detto...

Non così curioso
;)